Exposición de fotos: “VISTAS DE Instagram?”
Fotografie di Giacomo Giovanni Stecca
presso: , de 27 settembre al 12 Octubre 2013
Inauguración: Viernes 27 Septiembre 2013, horas 18.30
presenta: Marco Busatta
Alcune considerazioni dell’autore, che si propone con questo lavoro di alimentare e dare una sua visione nella tematica della fotografia d’autore con strumenti “professionali” o con strumenti, diciamo alla portata di tutti, come ad esempio lo smartphone.
de Giacomo Giovanni Stecca
Principalmente due sono le tematiche che ho voluto affrontare in questo progetto fotografico. La prima è la “Questione Instagram”. Instagram infatti è un’applicazione per smartphone che permette di scattare fotografie
e condividerle nei vari social networks. Due le particolarità che caratterizzano questa applicazione: la forma delle fotografie che, in omaggio al celebre formato POLAROID, risulta quadrata; e la possibilità fornita da questa applicazione di utilizzare una serie di filtri, modificando così le immagini e rendendole “particolari”, “artistiche”. Con l’affacciarsi sulla scena di questa applicazione per smartphone si è accesa una polemica di ragguardevoli dimensioni che ha diviso i fotografi su due fronti. Da un lato ci sono quelli che asseriscono, con vivo sdegno, l’impossibilità di realizzare una foto artistica con un telefono cellulare. Sull’ altro versante si attestano coloro i quali, ed io fra questi, ritengono che non sia lo strumento a fare il fotografo, ma che sia determinante, semplicemente, la connessione tra occhio e idea, sensibilità. Questo è il motivo per cui nel titolo del progetto ho voluto inserire il nome della celebre applicazione per smartphone. Una provocazione. Il punto interrogativo invece sta a significare un invito. Un invito nella provocazione. Cioè invito il visitatore a distinguere le fotografie scattate con lo smartphone, da quelle che invece sono state catturate con uno strumento più…tradizionale. La prima metà del titolo di questo progetto, invece, vuole essere un omaggio all’opera del celebre fotografo Luigi Ghirri, dopo più di un decennio dalla sua scomparsa. Luigi Ghirri infatti, specialmente dopo gli anni ’80, affronterà la fotografia di architettura, realizzando opere per certi versi metafisiche, che rifuggivano la presenza della persona umana prediligendo la presenza dei frutti dell’opera dell’uomo. L’architettura, l’organizzazione degli spazi creata dall’uomo per l’uomo veniva catturata da Ghirri quando era priva dell’uomo stesso. Un genio. Personalmente sono sempre stato affascinato dalla potenza dei luoghi, dalla capacità dell’uomo di creare qualcosa che dura nel tempo, molto più a lungo di chi quella cosa, quel luogo, lo ha creato. Prediligo la potenza della staticità che resiste allo scorre del tempo e degli eventi, alla inafferrabilità della dinamicità. La potenza dell’assenza, dell’assoluto. Che fanno i luoghi creati dall’uomo per l’uomo quando l’uomo non c’è?
Giacomo Stecca
Nato a Padova, classe 1986. Dopo la maturità linguistica, frequenta il biennio all’IstitutoSuperiore Fotografico Arti Visive nella sua città natale, de 2009 al 2011. Prosegue gli studi con il Master Globalepresso l’Accademia JOHN
KAVERDASH di Milano, nell’anno 2011/2012. Nel Giugno 2012 è tra i finalisti del concorso “L’Arte dello Sport” indetto dall’Università Ca’Foscari di Venezia. Sul finire del 2012 espone una selezione di sue opere dal titolo “Prima
prova” presso lo Spazio Biosfera di Padova, riscuotendo una positiva risposta di pubblico. Attualmente esercita come freelance. Alcuni suoi scatti sono stati pubblicati su quotidiani nazionali, tra cui ilCorriere della Sera.
giacomogiovannistecca .com | giacomogiovannistecca.com/exhibition
Comunicato stampa_Mostra_Vedute di Instagram?